RICORDI ALL'IMPROVVISO DI EDOARDO MANGIAROTTI GRANDE PRESIDENTE

Quando meno te l’aspetti ti ritrovi con ricordi che gli anni trascorsi avevano riposto nell’oblio;cliccando su internet per approfondire la biografia di Edoardo Mangiarotti ho rivissuto tappe della mia vita partite dalla laguna di Venezia( città natale) in direzione di Berlino sotto le bombe per giungere a Firenze (città di adozione) in riva all’Arno.Detto così sembrerebbe un viaggio veloce ma in realtà abbraccia una settantina d’anni ed ha come punto di riferimento la medaglia d’oro di Mangiarotti nella scherma del 1936 a Berlino,unitamente al compagno di squadra di quel Saverio Ragno che al circolo della spada a Venezia aveva come amico mio padre. Qualche anno più tardi con le rispettive famiglie,compresa l’allora sua piccola figlia Antonella,per attività svolte all’epoca,si è convissuto tra le mura dell’ambasciata italiana a Berlino per un breve periodo di mesi per poi fuggire tra le fiamme ed i crolli dei bombardamenti che hanno distrutto la città.
Con la morte dei due amici genitori i percorsi di vita si sono divisi ma alla fine,guarda caso,la plurimedagliata Antonella , sposata poi con Gianni Lonzi, ed il sottoscritto,per ragioni di lavoro,si sono trovati a risiedere a Firenze;così di quel periodo mi ritornano in mente le immagini più spaventose di guerra,,le corse ai rifugi,lo scoppio delle bombe,ora addolcite dal poter ricordare di aver conosciuto e vissuto vicino a questi atleti importanti per lo sport italiano.
 
Graziadei Guglielmo