MENS SANA IN CORPORE SANO

Giulia Magnatta
La personalità di un individuo è strettamente connessa al tipo di esperienze che vive nel corso dell’intera vita e l’ambiente sportivo è uno di quegli spazi privilegiati in cui le persone possono sperimentare se stesse.
L’attività sportiva, assumendo un valore primario nella crescita e nella strutturazione della personalità, è importante che venga praticata fin da un’età precoce. Lo sport, in quanto “gioco”, risulta essere una delle attività più importanti, educative e serie della vita dell’uomo, in quanto offre la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo sia a livello fisico che mentale. L’organismo umano non è nato per l’inattività: una regolare attività fisica, anche di moderata intensità, contribuisce a raggiungere un benessere psico-fisico a qualsiasi età. Molti studi scientifici riportano che l’attività motoria è correlata positivamente ad una migliore qualità della vita e negativamente con il declino legato all’invecchiamento.
Oltre ai numerosi benefici fisici, come protezione cardiovascolare, potenziamento del sistema immunitario, controllo del peso corporeo, rinforzo muscolare e articolare, lo sport ha una grande influenza sulla sfera psicologica e relazionale.
Cominciare a svolgere un’attività sportiva regolare e non eccessiva quando si è bambini, aiuta a crescere. A livello intellettivo ad esempio, l’attività motoria, come tutte le attività ludiche, possono migliorare i processi percettivi e di apprendimento. Alcuni studi scientifici hanno anche trovato una correlazione significativa tra lo sviluppo motorio e l’intelligenza nei primi anni di vita. Imparare a muoversi nello spazio esterno, aiuta a costruire degli schemi mentali più organizzati. Il bambino che comincia a praticare uno sport, entra innanzitutto in un ambiente nuovo e differente da quello familiare a cui è abituato; e comincia quindi a sviluppare un senso positivo di autonomia. Fare sport significa anche svolgere un’attività piacevole, divertente, ma che allo stesso tempo, richiede impegno, fatica e senso del dovere. Sia che si scelga uno sport individuale o uno di squadra, gli atleti formano una squadra: si impara a far parte di un gruppo e si viene riconosciuti dagli altri come tali. In un gruppo, i bambini imparano a gestire le relazioni interne, a rispettare i compagni, a seguire regole ben precise e a riconoscere l’autorità dell’allenatore. Lo sport dà l’opportunità di riconoscersi e di essere riconosciuti come capaci in qualcosa, rafforzando la propria autostima e creandosi un’immagine positiva di se stessi. Praticare regolarmente un’attività, offre la possibilità di sperimentarsi in nuove situazioni, e l’atleta arriva a prendere consapevolezza dei propri limiti e dei propri punti di forza; si impara quindi a porsi degli obiettivi adeguati e raggiungibili. Impegnarsi in qualcosa e riscontrare effetti a lungo termine rafforza il senso di determinazione nel bambino, che capisce che non si può ottenere sempre tutto subito. Sia l’attività agonistica ad alto livello che quella amatoriale, trasmette ai ragazzi l’importanza di una “sana” competizione e del rispetto degli avversari; si impara ad accettare una sconfitta, una frustrazione e “vivere” costruttivamente una vittoria. L’obiettivo fondamentale della fase adolescenziale è la costruzione dell’identità personale; essere impegnati in un’attività sportiva, può essere un fattore protettivo nel crearsi un’immagine positiva e dinamica di se stessi. In questa fase della vita, può risultare positivo frequentare dei gruppi sportivi, che offrono un ambiente “protetto”, in cui sperimentare le relazioni nel gruppo dei pari e con il sesso opposto.
E’ importante comunque continuare a praticare sport, di qualsiasi livello, anche da adulti. Prima tra tutte le motivazioni, troviamo che l’attività sportiva aiuta a controllare lo stress e scarica le pulsioni aggressive. Durante uno sforzo fisico, il corpo umano rilascia sostanze chimiche, dette endorfine, che aiutano a sopportare il dolore, lo stress e influiscono positivamente sullo stato d’animo.
Risulta infine estremamente importante che anche le persone ormai entrate nella terza età, continuino a svolgere un’attività motoria, naturalmente moderata e adeguata: contribuisce al mantenimento del benessere fisico, della forza, della coordinazione, della flessibilità e mantiene “allenata” anche l’attività cerebrale. Risulta anche essere un obiettivo giornaliero in cui impegnarsi e sentirsi attivi, e un’occasione di condivisione, integrazione e di mantenere la fiducia nelle proprie possibilità.
L’ambiente sportivo risulta quindi un ambiente “protetto”, dove poter sviluppare quelle abilità e quei valori, che poi guideranno l’individuo in tutti i contesti della propria vita. 

Giulia Magnatta - Psicologa e Atleta